Sebastiano Gioioso e la sua terza sfida: Porta De Mä, una finestra sul mare di Monopoli

Ci sono storie che emergono nel presente, ma hanno gettato l’àncora decenni prima. Quella di «Mare Gioioso» è nata sui banchi di scuola. O meglio, è stato proprio lì che Sebastiano Gioioso, ha capito che non voleva passare la vita sui libri, ma solcare il mare aperto. Aveva sei anni e invece di guardare verso la lavagna, guardava fuori dalla finestra, spingendo gli occhi, idealmente, verso le acque bellissime della costa di Fasano. La sua infanzia era già una porta sul mare, come il nome del locale che Sebastiano ha appena inaugurato a Monopoli. Si chiama, appunto, «Porta De Mä», è situato nell’ex magazzino doganale, al civico 21, nella centralissima piazza Garibaldi e si ispira alla finestra con affaccio sulla spiaggetta usata per l’ormeggio delle barche dai pescatori. Un (altro) gioiellino nel cuore di Monopoli, proprio di fronte alla modernissima «Rendella», l’avanguardistica biblioteca invidiata in tutto il territorio.

Un ristorante d’ispirazione metropolitana dal design elegante e raffinato, che richiama atmosfere europee, il cui obiettivo è quello che da sempre guida l’azienda Mare Gioioso: la valorizzazione dei prodotti del mare, puntando all’eccellenza. Il menu è firmato da uno dei migliori professionisti di Puglia non solo, lo chef stellato Angelo Sabatelli, che guida una brigata di cucina di talentuosi cuochi.

Qualità è la parola d’ordine di Mare Gioioso: qualità nelle materie prime, qualità nella innovazione e qualità nella gastronomia. Porta De Mä è solo l’ultimo arrivato in ordine di tempo per l’azienda fasanese che da leader nel settore ittico punta a diventare punto di riferimento anche nella ristorazione. In principio fu Gaudium a Torre Canne, locale situato a pochi metri dal mare dove è possibile gustare la tipica cucina di pesce in stile osteria, poi è arrivato «Yorokobi» (che significa proprio Gioioso) a Fasano, ristorante dedicato ad una proposta in stile fusion d’ispirazione giapponese nel cuore della città, a due passi dalla centralissima piazza Ciaia. Ora ecco Porta De Mä, che chiude un ideale triangolo ideale non solo di realtà geografiche strategiche, ma soprattutto di proposte innovative. Tre cucine diverse, tre offerte di eccellenza per salpare verso mari sempre più ampi.

La passione è di famiglia e attraversa tre generazioni. Da nonno a nipote. Da una piccola pescheria a un grande impero. Da Sebastiano fino a Mario, appena 20enne. La passione lo ha pescato subito, proprio come era successo al papà Sebastiano, finito nella rete dell’amore per il settore ittico che era ancora uno scricciolo. Mare Gioioso oggi è un’azienda innovativa con 250 dipendenti e persegue l’obiettivo di migliorarsi ogni giorno, con particolare attenzione al sociale e alla salvaguardia dell’ambiente attraverso l’implementazione di sistemi a ridotto impatto ambientale. Il tuffo nella ristorazione è un ulteriore passo di crescita, non una scommessa, ma un investimento a lungo pensato e soprattutto cercato:

«Oltre all’azienda, la mia più grande passione è sempre stata la cucina – racconta Sebastiano Gioioso per Pugliosità – ho viaggiato tanto e ho sempre desiderato aprire un ristorante che rispecchiasse il mio modo di vedere e pensare la gastronomia. Grazie all’impegno e alla passione di mio figlio Mario, che ha ancora più amore, più competenze e più lungimiranza di me, oggi questo sogno è possibile».

Yorokobi è stato inaugurato la scorsa estate ed è stato progettato in piena pandemia, Porta de Mä nasce in un altro momento particolare. Ma gli uomini di mare non si lasciano spaventare dai cavalloni. E continuano a navigare anche con le onde. Sebastiano è ancora lì in azienda. Non è uno che indossa il vestito, dice, ma con le scarpe da lavoro e il cappotto per proteggersi dal freddo, è davanti a tutti a seguire la produzione. Il primo degli operai, per dare l’esempio. Alla scrivania ha sempre preferito restare in mezzo ai dipendenti, come quando da piccolo era dietro al bancone del papà in pescheria. Con le maniche rimboccate e le mani in pasta, ma lo sguardo che guarda al futuro. La porta sul mare, appunto. La finestra che si affaccia su nuove sfide. Sui bordi larghi di ambizioni sempre più grandi.

 

 

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