La Dama Forestiera, la bollicina D’Araprì nata dal ricordo di un amore

Questa è una storia bellissima che colgo l’occasione di raccontare una volta di più. Davanti a me uno dei migliori vini spumanti d’Italia, La Dama Forestiera di D’Araprì, azienda modello di San Severo che dalla Puglia ha fatto tendenza e scuola con le sue bollicine.

Gli amici di vecchia data Girolamo D’Amico, Louis Rapini e Ulrico Priore – unite le iniziali dei loro cognomi e verrà fuori il marchio d’azienda – hanno dedicato questa cuvée alla Gentildama Elisa Croghan, vedova e attenta amministratrice dei possedimenti dell’ultimo Principe di San Severo Michele di Sangro, da lei conosciuto in Francia.

Siamo nella Parigi della Belle Epoque, Michele costruì ai margini della Senna Villa San Severo ed affidò le cure dei giardini al padre di Elisa, un affermato botanico. Dopo aver perso tragicamente moglie e figli in un incidente di nave, tra il Principe e la giovane inglese nacque un amore intenso e sincero che durò fino alla morte di quest’ultimo. Sebbene le vicende testamentarie furono travagliate e videro donna Elisa calcare le sedi giudiziarie di mezzo Meridione, la vittoria fu sua: riuscì a far rispettare i voleri del di Sangro la cui disposizione testamentaria era di indirizzare ad opere di beneficenza la maggior parte della sua proprietà; fu così che grazie alle tante terre donate la città di San Severo divenne uno dei vigneti più grandi d’Italia.

La Dama Forestiera 2015 D’ARAPRÌ

Montepulciano 50%, Pinot Nero 50% – € 75 (Magnum)

Colore oro brillante e perlage minuto e continuo. Cattura l’olfatto con un bouquet straordinariamente elegante fatto di note di brioche e frutta tropicale, litchi, nuance d’agrumi, intarsi minerali e un tocco di noce tostata. Sorso voluminoso, picchiettato da appropriata freschezza, vigorosa sapidità e una lunga chiusura piacevolmente speziata. Un vino dalla complessa maturazione (48 mesi sui lieviti), da spendere senza moderazione su un pregiato plateau di ostriche imperiali di Gallipoli.

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@lugrippo 

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